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Isaia Antonaci (Sesto San Giovanni, 1985) trained in painting at the Accademia di Brera, developing a path that combines physical action and transcendence. His research is nourished by a post-vandalic matrix, underground experiences, and a long practice in martial arts—elements that have transformed the gesture from impulsive action to an essential, conscious, and meditative language.

His work explores the relationship between fullness and emptiness, where painting becomes an act of presence. Each piece is created as a space for listening, where matter and absence balance each other, creating tension between the internal and external, between permanence and dissolution. In this process, fragmentation becomes a metaphor for the human condition, an inner landscape built through layers, fractures, transparencies, and silences. The reconstruction of experience is reflected in minimal traces and suspended forms that emerge in dialogue with the material.

ITA

Isaia Antonaci (Sesto San Giovanni, 1985) si è formato in pittura presso l’Accademia di Brera, sviluppando un percorso che unisce azione fisica e trascendenza. La sua ricerca si nutre di una matrice post-vandalica, dell’esperienza underground e di una lunga pratica nelle arti marziali: elementi che hanno trasformato il segno da gesto impulsivo a linguaggio essenziale, consapevole e meditativo.

Il suo lavoro esplora il rapporto tra pieno e vuoto, dove la pittura diventa atto di presenza. Ogni opera nasce come uno spazio di ascolto, in cui materia e assenza si bilanciano, creando tensione tra interno ed esterno, tra permanenza e dissolvenza. In questo processo, la frammentarietà diventa una metafora della condizione umana, un paesaggio interiore costruito attraverso stratificazioni, fratture, trasparenze e silenzi. La ricostruzione dell’esperienza si riflette in tracce minimali e forme sospese, che emergono in un dialogo con la materia.

The works presented in this section explore the dimension of the fragment as a dual process of memorization and dissolution. Each piece is built through traces and gaps that reveal a partial reality, made of residues and casts of previous works. The fragments, in their purest form, are duble fax, evocations of a memory that constantly transforms. In this exchange between matter and emptiness, the support becomes an unstable map, reflecting time and identity in a constant mutation, suspended between the fragility and power of transformation.

ITA

I lavori presentati in questa sezione esplorano la dimensione del frammento come un duplice processo di memorizzazione e dissoluzione. Ogni opera è costruita attraverso tracce e lacune che svelano una realtà parziale, fatta di residui e calchi dei lavori precedenti. I frammenti, nel loro aspetto più puro, sono duble fax, evocazioni di un ricordo che si trasforma continuamente. In questo scambio tra materia e vuoto, il supporto diventa una mappa instabile, riflettendo il tempo e l’identità in una costante mutazione, sospesa tra la fragilità e la potenza della trasformazione.